Cosa vogliono gli occupanti: principali intuizioni da Cushman e CoreNet

by Victoria Garcia
4 minutes read
Cushman Report: What Office Tenants Want in 2025

Nel panorama in rapida evoluzione del settore immobiliare commerciale, gli occupanti stanno diventando sempre più esigenti e selettivi. Un nuovo rapporto elaborato da Cushman & Wakefield in collaborazione con CoreNet Global rivela un cambio di paradigma: si passa dalla metratura alla qualità, dal prestigio alla funzionalità, da sedi centrali fisse a soluzioni flessibili e sostenibili.

Questo articolo illustra i principali risultati dello studio, analizza le tendenze emergenti e fornisce consigli pratici per proprietari, sviluppatori e investitori.

L’evoluzione delle esigenze degli occupanti

Negli ultimi tre anni, i modelli di lavoro ibridi, remoti e flessibili hanno rivoluzionato il mercato degli uffici. Secondo il rapporto, oltre il 64% delle aziende ha rivisto la propria strategia di utilizzo degli spazi, e quasi la metà ha implementato soluzioni di lavoro ibride.

Il cambiamento più evidente è il passaggio dalla quantità alla qualità. Le aziende non cercano più gli uffici più grandi, ma quelli più efficienti e adattabili. Le caratteristiche più richieste includono:

  • ventilazione e qualità dell’aria;
  • luce naturale;
  • layout flessibili;
  • spazi collaborativi;
  • edifici con certificazione ambientale (es. LEED, BREEAM).

L’ufficio come leva per attrarre talenti

Il rapporto evidenzia che l’83% dei responsabili HR considera l’ufficio essenziale per fidelizzare i dipendenti. Un ambiente di lavoro moderno e confortevole rappresenta oggi un vantaggio competitivo nella guerra dei talenti, soprattutto tra Millennials e Gen Z, che danno importanza a:

  • equilibrio tra lavoro e vita privata;
  • valori ambientali e sociali dell’azienda;
  • flessibilità nel luogo e nel modo di lavorare.

Gli occupanti richiedono quindi spazi progettati pensando alle esigenze e al benessere delle persone.

La flessibilità è la priorità del 2025

Il 72% degli occupanti cerca contratti di locazione flessibili, come coworking, subaffitti o contratti a breve termine. La richiesta è particolarmente forte tra le PMI.

I principali aspetti della flessibilità includono:

  • affitti di breve durata (3–12 mesi);
  • possibilità di espandersi o ridurre la metratura rapidamente;
  • spazi riconfigurabili per team di progetto;
  • modelli pay-as-you-go.

Questo segnala un declino del contratto di locazione tradizionale a lungo termine, a favore di soluzioni più dinamiche e adattabili.

ESG e sostenibilità al centro

La sostenibilità è ora una priorità aziendale. Secondo lo studio, il 58% delle aziende ha integrato obiettivi di riduzione della CO₂ nei propri KPI, mentre il 34% punta alla neutralità carbonica entro il 2030.

Per i proprietari immobiliari, questo significa:

  • crescente domanda di edifici certificati green;
  • canoni più alti per immobili ad alta efficienza;
  • vantaggi normativi e fiscali per chi rispetta criteri ESG.

Ignorare l’ESG potrebbe comportare aumento della vacancy e perdita di valore dell’immobile.

Gli edifici smart diventano essenziali

La tecnologia non è più un optional, ma un requisito fondamentale. Il 68% degli occupanti considera cruciale la presenza di sistemi intelligenti nell’edificio al momento della scelta degli spazi.

Le soluzioni più richieste:

  • controllo automatico del clima;
  • accessi contactless;
  • sensori di movimento e presenza;
  • analisi dei dati sull’utilizzo degli spazi;
  • integrazione con app mobili per i dipendenti.

L’intelligenza artificiale aiuta i proprietari a migliorare l’esperienza utente, prevedere le esigenze e ottimizzare la gestione quotidiana.

Nuove geografie: decentralizzazione in crescita

La pandemia ha cambiato la percezione della distanza. Sempre più aziende preferiscono sedi in periferia o in città satellite, se offrono gli stessi servizi a un costo inferiore.

Il 25% degli occupanti intende aprire hub suburbani o regionali per ridurre i tempi di pendolarismo e migliorare la qualità della vita dei dipendenti. Questo apre nuove opportunità per lo sviluppo immobiliare fuori dai grandi centri urbani.

La riduzione degli spazi è la nuova norma

In media, le aziende hanno ridotto la superficie occupata del 10–30% rispetto al 2019. Tuttavia, questo non implica una riduzione dei canoni: gli spazi di alta qualità continuano a mantenere valori elevati.

Un dato interessante: la spesa per dipendente è aumentata, a dimostrazione di un maggiore investimento in benessere e produttività.

Il nuovo ruolo del proprietario

Oggi gli occupanti cercano una relazione basata sul servizio, non solo metri quadrati. Si aspettano:

  • collaborazione nella progettazione degli spazi;
  • contratti personalizzati e flessibili;
  • piattaforme digitali per la gestione;
  • comunicazione trasparente;
  • soluzioni allineate agli obiettivi ESG.

I proprietari devono quindi trasformarsi da fornitori di spazi a partner orientati al servizio, con un focus sull’esperienza dell’utente finale.

Implicazioni per gli investitori

Il cambiamento delle esigenze degli occupanti influenza anche gli investimenti. Secondo Cushman & Wakefield:

  • gli uffici di classe A con certificazione ESG hanno tassi di sfitto inferiori (meno dell’8%) e performance stabili;
  • cresce la domanda di rigenerazione urbana e riconversione degli immobili obsoleti;
  • aumentano gli investimenti in operatori di uffici flessibili.

Conclusione

Il rapporto Cushman e CoreNet mostra chiaramente che il paradigma della locazione d’ufficio è cambiato. Oggi, per attirare e trattenere gli occupanti, servono:

  • flessibilità;
  • sostenibilità;
  • tecnologie smart;
  • qualità dell’ambiente lavorativo;
  • un approccio collaborativo.

Chi opera nel settore – dal proprietario al developer – deve ripensare strategie, modelli e prodotti immobiliari in base ai nuovi valori del lavoro del futuro.

 

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