Le case intelligenti non sono più fantascienza. Assistenti vocali, illuminazione automatizzata, videocamere di sorveglianza, termostati controllabili a distanza — i dispositivi dell’Internet of Things (IoT) sono sempre più presenti nella vita quotidiana. Secondo Statista, entro il 2025 ci saranno oltre 200 milioni di dispositivi connessi nelle abitazioni europee. Ma al crescere del comfort e dell’automazione aumentano anche i rischi: la cybersicurezza è ormai una priorità.
Come una casa intelligente può diventare vulnerabile
Una smart home è un ecosistema di dispositivi connessi alla rete: sensori, videocamere, serrature, elettrodomestici, termostati. Ognuno di questi elementi rappresenta un potenziale punto d’accesso per i cybercriminali.
A differenza di computer o smartphone, molti dispositivi IoT non sono dotati di sistemi di sicurezza robusti, non ricevono aggiornamenti automatici e utilizzano ancora password di fabbrica.
Ad esempio, molte videocamere smart vendute nell’UE a prezzi tra €25 e €80 sono fornite con credenziali predefinite (es. admin/admin) e firmware obsoleti. Questo le rende facilmente attaccabili: un hacker può accedere al flusso video, controllare il dispositivo e infiltrarsi nella rete domestica.
Le minacce concrete per gli utenti
Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza informatica (ENISA), nel 2024 gli incidenti legati all’IoT domestico sono aumentati del 37 %. Le minacce più comuni includono:
- Intrusione nella rete Wi-Fi — se mal configurata, consente l’accesso a tutti i dispositivi connessi
- Accesso abusivo alle videocamere — gli hacker possono spiare gli utenti
- Manomissione dei comandi — serrature intelligenti possono essere aperte a distanza
- Attacchi DDoS — i dispositivi infettati vengono usati come bot per lanciare attacchi su larga scala
Nel Regno Unito, nel 2023, un attacco ha colpito il sistema di riscaldamento smart Hive, causando il blocco di oltre 3.000 impianti domestici.
Normativa europea
L’Unione Europea ha introdotto regolamenti specifici per tutelare i consumatori. Dal 2024 è in vigore il Cyber Resilience Act, che obbliga i produttori a garantire aggiornamenti di sicurezza per l’intero ciclo di vita dei dispositivi.
Dal 2025, in Francia, tutti i dispositivi connessi — dai termostati alle videocamere, fino alle serrature — dovranno ottenere il certificato CE+Secure, che garantisce cifratura e aggiornamenti OTA.
Germania e Paesi Bassi stanno studiando un registro pubblico dei dispositivi sicuri e audit di sicurezza obbligatori per i produttori che vogliono operare nel mercato europeo.
Danni economici e assicurazioni
Secondo Deloitte, i danni causati da un attacco informatico a una smart home possono variare tra €5.000 e €10.000, a seconda dell’impatto. I danni includono:
- Furto fisico (serrature aperte da remoto)
- Violazione della privacy (immagini, conversazioni, dati bancari)
- Sostituzione dei dispositivi compromessi
- Costi per il ripristino della rete
In risposta, alcune assicurazioni europee, come Allianz France, offrono prodotti specifici. Il pacchetto Cyberdomicile, ad esempio, costa €6 al mese e copre fino a €15.000 di danni.
Quanto costa proteggere una casa intelligente
La buona notizia è che molte minacce possono essere evitate con misure di base. Ecco una configurazione minima consigliata:
- Router con crittografia WPA3 — da €80
- Cambio delle password predefinite — gratuito ma fondamentale
- Rete separata per dispositivi IoT — presente nei router di ultima generazione
- VPN integrata a livello router — da €100 + €3–5/mese per l’abbonamento
- Videocamera smart con 2FA (autenticazione a due fattori) — da €60
- Aggiornamenti firmware automatici (OTA) — da verificare in fase d’acquisto
Una protezione di base per una smart home in Europa costa circa €300–400 come investimento iniziale, più €50 all’anno per la manutenzione.
Progettazione sicura fin dalla costruzione
Sviluppatori e architetti iniziano a includere la sicurezza informatica nella progettazione degli edifici.
Nei Paesi Bassi, alcuni nuovi complessi residenziali sono dotati di router sicuri, reti segmentate e gateway preconfigurati.
A Parigi o Vienna, studi di architettura collaborano con esperti di cybersicurezza per garantire protezione fin dalla consegna dell’immobile.
Esempi reali di attacchi in Europa
- Spagna, 2023 — più di 500 appartamenti spiati tramite altoparlanti smart compromessi
- Belgio, 2024 — attacchi di massa ai termostati hanno portato oltre 1.200 abitazioni a raggiungere i 35 °C
- Germania, 2022 — una falla in una serratura smart ha permesso il furto di €12.000 in una villa nei pressi di Amburgo
Il futuro della cybersicurezza domestica
Entro il 2030, oltre il 70 % delle nuove abitazioni in Europa sarà dotato di almeno cinque dispositivi connessi. Per questo motivo l’UE sta sviluppando l’approccio “Privacy by Design”, che prevede la sicurezza integrata già nella progettazione architettonica.
I produttori dovranno fornire aggiornamenti per almeno 5 anni. I dispositivi non conformi non potranno essere venduti nel mercato europeo.
È in fase di lancio anche un’etichetta Cyber-Safe EU, simile a quella energetica, per aiutare i consumatori a identificare i prodotti sicuri.
Conclusione
Le smart home offrono comfort, efficienza e innovazione. Ma introducono anche nuove vulnerabilità digitali. Quando persino un tostapane connesso può diventare una porta d’ingresso per gli hacker, la sicurezza informatica deve essere considerata essenziale quanto un rilevatore di fumo.
L’Europa si muove verso una vita digitale sicura con regolamenti chiari e strumenti tecnici. Tuttavia, la responsabilità è condivisa: utenti, costruttori e produttori devono agire con consapevolezza.
La protezione di una casa intelligente non comincia dai dispositivi, ma da un approccio digitale sicuro e informato.